PRIVATA: un giro d’Italia contro il femminicidio e la violenza sulle donne

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Federica Amichetti, Alessandra Baldoni, Mirko Canesi, Mandra Cerrone, Giovanni Gaggia, Francesca Romana Pinzari, Rita Soccio con la partecipazione speciale delle giornaliste NIkla Cingolani e Tamara Ferrari, hanno affrontano a viso aperto il tema della violenza sulle donne e del femminicidio.  Da questo confronto è  nata PRIVATA, una mostra itinerante con l’obiettivo di risvegliare le coscienze attraverso l’arte contemporanea.  PRIVATA è il nucleo centrale di un progetto senza scopo di lucro, dinamico e flessibile che prevede eventi collaterali, workshop con gli artisti e attività didattiche nelle scuole medie superiori. Nel corso dei mesi al progetto si sono affiancati il critico d’arte Antonio Zimarino, il curatore indipendente Francesco Paolo Del Re, la curatrice Milena Becci cha ha collaborato all’allestimento della mostra e all’editing del libro-catalogo, la giornalista italo-siriana Asmae Dachan, la criminologa Margherita Carlini, la sociologa Anna Maria Di Miscio, il regista Marco Simon Puccioni, la Consigliera di Parità Pina Ferraro, Santa Lebboroni direttrice della casa circondariale di Monteacuto, la giornalista Tamara Ferrari di Vanity Fair. Tutti hanno contribuito con un intervento nel libro-catalogo della mostra pubblicato dalla casa editrice Communication Project di Recanati. PRIVATA nasce dall’esigenza di affrontare questa problematica sociale da una prospettiva diversa: l’arte contemporanea può fornire le chiavi d’accesso ad una sensibilità percettiva altra, che va al di là del semplice sdegno per i fatti di cronaca, delle leggi e delle pene, dell’impatto mediatico delle campagne pubblicitarie. I video, le fotografie, le installazioni e le performance selezionate per la mostra, scavano nella sfera emozionale ed esperienziale di ogni individuo, sfruttando la forza comunicativa dell’arte per sensibilizzare la società civile: un passo indispensabile per modificare un comportamento relazionale malato e obsoleto, purtroppo tristemente radicato nella quotidianità.

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